venerdì 2 novembre 2007

I Rumori della Morte






«Quando li abbiamo spinti nella fossa dopo averli colpiti già molte volte erano ancora vivi. Via via che buttavano la terra su di loro, li colpivamo con la vanga».

E' il racconto di Mario M., uno dei ragazzi accusati dell'omicidio satanico di Fabio e Chiara del 17 gennaio 1998.

Negli atti dell'inchiesta sulle Bestie di Satana spunta intanto la prima indicazione sul «terzo livello» e il nome di uno degli ispiratori della setta.

«Non si muore subito. - ha raccontato agli inquirenti Mario M. - E Fabio e Chiara quando erano stesi nella fossa facevano ancora quei gorgoglii, quei respiri. Come si chiamano? I rumori della morte, ecco. Li sentivo venir giù dal fosso, non finivano più. Poi mi sono inchinato, ho messo una mano sulla vena del collo di Fabio e ho capito che era tutto finito».

Mario, minorenne all'epoca dei fatti, è l'unico ad aver ammesso l'assassinio. Assieme a lui c'era Andrea Volpe, il ragazzo arrestato per l'uccisione, insieme con Elisabetta Ballarin, di Mariangela Pezzotta.

Volpe di fronte ai giudici ha sempre negato di aver ucciso Fabio e Chiara. Era lì nel bosco, ha detto, ma nel momento dell'assassinio si è allontanato momentaneamente. Diversa la versione di Mario M.: «Vidi la fossa già pronta, non ne sapevo nulla. Chiara mi accoltellò al polso, la spinsi. Vidi Volpe che aveva preso Fabio da dietro, gli aveva passato il braccio intorno al collo e con l'altra mano lo accoltellava al petto. Mi gridò: prendi il martello. Prendi il martello! Presi il mazzuolo e colpii Fabio due volte: una alla fronte e una, quando era già caduto, alla nuca...".

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