venerdì 2 novembre 2007

Dodd






Me lo chiedo ogni volta. E’ stato per me il momento più duro, e non vi nascondo che ancora oggi mi sveglio di notte, sudato e col fiato corto e continuo a pensare al giorno dell’esecuzione. Vorrei che Dio mi confortasse e mi dicesse che Dodd è finito all’inferno. Ma so che nella sua infinita bontà Dio non potrebbe punire quell’uomo. Purtroppo Westley Dodd è in paradiso
( Reverendo battista Randy Carlorn )

Westley Dodd amava i bambini.
Ma non nel modo che potrebbe suonarvi familiare. Niente carezzine, né pigiamini a righe o con elefanti rosa, nessuna casa di bambola, non il genere di sentimento paterno o materno che vi ispirano i vostri ciccini mentre fate loro il bagnetto o mentre li cospargete di borotalco .
Non erano i bambini che fanno ohhhh a destare il suo interesse, né quelli canterini dello Zecchino d’Oro e dei suoi cloni yankee.
Westley Dodd è stato il peggiore incubo dei genitori dell’America Nord Occidentale, e di qualche pastore integralista alle prese con rimorsi di coscienza. Un frustrato, depresso, perverso maniaco metropolitano che ha iniziato la sua terrificante carriera di molestatore alla tenera età di 13 anni.
Il suo background è fatto di deprivazione, povertà emotiva, rigido cristianesimo ipocrita con cui è stato allevato sin dalla più giovane età.
Un molestatore in erba. E non per caso, dato che proprio nei campi rigogliosi di erba verde il giovane Westley “ deliziava “ i suoi spettatori, generalmente ragazzine e ragazzini più piccoli di lui, con giochetti che il comune senso del pudore troverebbe riprovevoli.
Ci si può chiedere; se uno a 13 anni già molesta i bambini quando ne avrà 20 che cosa potrà mai fare ? Probabilmente quello che ha fatto il giovane sputacchiante Westley, che dopo aver redatto i suoi morbosi piaceri con grafia incerta su fogli di carta è passato al massacro di ragazzini, filmandoli con videocamera e registratore portatile per riassaporare successivamente ciò che andava facendo.
La cronaca dei suoi delitti ha sconvolto gli Stati Uniti, soprattutto l’omicidio del piccolo Lee Iseli, lasciato impiccato ad una stampella a penzolare nello sgabuzzino di casa Dodd e la cui agonia, secondo gli investigatori, è durata due interi giorni. Due giorni in cui Westley, non pago, lo andava a trovare, schernendolo, scattando foto, prendendo appunti sul colorito bluastro del bambino morente e ricavandone un piacere che forse avrebbe sconvolto persino il Sade intento a comporre le 120 Giornate nell’isolamento carcerario della Bastiglia.
Dopo essere stato arrestato, Dodd è diventato una oscura star televisiva, intervistato dalla CNN e dai network locali, concupito da giornalisti, psicologi, esperti di true crime, tutti indistintamente pronti a soffiare sul fuoco e a rimestare nel lercio e nel torbido, tirando fuori i peggiori dettagli della vicenda pur di guadagnare qualche punto di audience o vendere dieci copie in più.
Prontamente convertitosi alla causa dell’amore e del rispetto universale dell’infanzia, improbabile paladino del corretto sviluppo psico-fisico dei bimbi, il detenuto Dodd ha scritto un nuovo diario, ma questa volta ben diverso da quello già compilato; WHEN YOU MEET A STRANGER è un opuscolo che Dodd dedica ai bambini e attraverso il quale suggerisce loro come comportarsi quando incontrano uno sconosciuto, ovvero tutta una sequela di - non accettate le caramelle, fuggite, chiamate mamma e/o papà - , banalità comportamentali che venendo fuori dalla penna di un pazzo omicida del genere non possono che suonare incredibilmente sarcastiche.
L’altro diario, quello di fantasticazioni perverse, in cui Dodd si sbrodola scrivendo sceneggiature pedo-sadiche di inaudita ferocia la cui principale ispirazione sarebbe stato Superman il film ( ?) , è stato in parte pubblicato da Gary C King in DRIVEN TO KILL, assieme ad un buon numero di dichiarazioni di Dodd stesso , mentre sembra che il diario nella sua interezza abbia visto la luce nel pamphlet universitario WHEN THE MONSTER CAME OUT FROM THE CLOSET.
Ma c’è un altro aspetto che risulta assolutamente incredibile; l’angoscia dei pastori evangelici che più di altri si sono interrogati sul futuro post-mortem dell’anima di Dodd che, condannato a morte, sarebbe passato a miglior vita di lì a poco. Gran parte delle riviste integraliste cercarono di trovare un appiglio teologico per garantire ai loro fedeli che Dodd il Mostro sarebbe finito a bruciare all’inferno, luogo che molti pensavano sarebbe stato troppo poco per una bestia del genere. Eppure l’operazione non riuscì, e i più accreditati esponenti del cristianesimo intransigente si sono dovuti arrendere all’evidenza richiamata da Carlorn.
Dodd in paradiso.
Ma perché tutta questa querelle teologico-criminologica ?
Perché i solerti Pastori non hanno sentito uguale esigenza di condannare tutti gli altri assassini, molestatori, stupratori ? Perché la richiesta di inferno ha riguardato ad personam solo Dodd, e non anche i vari Robert Black, Ted Bundy, Gerald Stano, ecc ecc ?
Non esiste una risposta. Solo supposizioni. Ma se consideriamo che soprattutto nella comunità cristiana più integralista si segnalano casi di abuso familiare, stupri, omicidi, pedofilia, si può pensare che questi Geni della Teologia abbiano voluto mettere le mani avanti e assicurarsi un posticello in Cielo, nonostante i loro peccatucci porcelli…

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