martedì 22 gennaio 2008

49


1 – La pioggia scroscia sulla tettoia della fattoria, tra spessi strati di nebbia e miasmi putrescenti di carne e fanghiglia.
2 – Un urlo carico di orrore e di dolore fende la solitudine artefatta. Dolore; parola che assume nuove inusitate vette di deliziosa consistenza, una volta che sia messa a confronto con la potenza dell’Uomo che adesso fuma un sigaro e ascolta musica da uno stereo mezzo rotto, fermo sulla soglia di casa. Guarda la linea d’orizzonte, la boscaglia nebbiosa, il cielo plumbeo, e si compiace nella modulazione dei singhiozzi, nella loro infinita varietà. D’un tratto una scarna figura femminile completamente nuda gli balza davanti, il volto scarmigliato, coperto di escrementi, sangue rappreso ed una furia gonfia di umiliazione. L’uomo non presta attenzione alla richiesta di soccorso e di pietà, si limita a gettare al suolo la cicca e ad imbracciare la carabina.
3 – Scoppio. Sordo. Roco. Echeggia, unito al suono di morte, bocca rattrappita nella sofferenza e nella sorpresa. Ragazza stesa in una pozza di sangue e fanghiglia. Un maiale grufolante le si accosta e inizia a lappare l’acqua tinta di rosso.
4 – Smembramento sistematico operato con certo grado di perizia e di conoscenza anatomica, sega gli arti, estroflette la carcassa e le ossa, accuratamente seleziona i quarti migliori da gettare nella porcilaia, mentre il sangue zampilla nella pioggia, ed i maiali che hanno fiutato il prossimo pasto si accalcano contro la recinzione di legno.
5 – Spegne lo stereo.
6 – Raccoglie i vestiti e li ripone in un baule, già ingombro di reggiseni, patetiche tshirt hippies, stivali di latex e alcuni ridicoli corsetti fetish. Pensa che lo spazio a disposizione sta per finire e a breve sarà necessario comprarne un altro. Dei vestiti non sa cosa fare. Sbarazzarsene, venderli in qualche mercatino dell’usato, metterseli per una serata divertente di necro-travestitismo. Molte possibilità, la tentazione di andare giù in paese a disseminare la strada con quei cimeli gridando in faccia alla popolazione “ohhh, guardate cosa faccio alle vostre figlie, guardate come mi diverto”, ma cambia idea quasi subito. Quelle non erano figlie, erano solo puttane della peggior specie. Nessuno sente la loro mancanza, nemmeno i loro genitori. Probabilmente ne sentiranno la mancanza solo quando la polizia lo arresterà, se mai ciò avverrà, e qualche televisione si offrirà dietro lauto compenso di intervistarli e di renderli premurosi genitori affranti e colpiti al cuore da un sadico bruto.
7 – Un maiale non si pone il problema di assaggiare carne umana. Un maiale non si pone alcun genere di problema. Scanna, trangugia, morde, strappa come uno squalo in piena frenesia. Meno elegante di uno squalo, ma non meno efficace. Della puttana non resta che una poltiglia putrida e nauseabonda, frattaglie aggrovigliate gettate alla rinfusa sul fondo della porcilaia.
8 – La salsiccia è un piatto che piace molto giù in paese. La prossima sarà una salsiccia ripiena. Sorpresa, sorpresa!
9 – La sua solitudine non è tanto male. Accudire le bestie, spaventare le faine e i rari lupi, dare una sistemata al generatore elettrico, preparare i pasti, pulire dentro casa, abbordare qualche idiota puttana tossica, ballare con lei, fumarsi una canna, fotterla, poi prenderla a bastonate, seviziarla con le cesoie, strangolarla, farla a pezzi e darla in pasto alle sue meravigliose bestie. Una routine tutto sommato affascinante, non troppo varia ma d’altronde la società moderna questo offre.
10 – Va in bagno a scaricarsi la vescica. Non soffre di euresi notturna. Non ha mai torturato animali. Non ha avuto una infanzia particolarmente traumatica. Certo, dei problemi ci sono stati ma come se ne trovano al giorno d’oggi. Nulla che nei parametri dei Geni della criminologia contemporanea possano giustificare quella dissoluta carnografia. Tanti saluti al cliche.
11 – Interno soggiorno, fioca luce arancione, è intento a sorseggiare caffè caldo e a leggere il giornale. Annunci di persone scomparse. Ricerche della polizia. Economia. Le previsione metereologiche.
12 – Dove ha lasciato il pacchetto di sigarette ? Controlla nell’aia, sul davanzale dove fa crescere una piantina di marijuana, poi dentro, batte stanza per stanza. Alla fine le trova in bagno, sul lavandino. Certe volte è così sbadato.
13 – Una donna che urla di dolore, che chiede pietà, che ricerca una miserabile compassione sapendo bene di essere spacciata. Ecco il suo hobby.
14 – E’ notte ormai. Fuori continua a piovere. Deve farsi una doccia, lavare i vestiti. E’ sporco di piccole stille rosse e di una crema fangosa, ha il volto insudiciato. Poi verrà il tempo della cena, del telegiornale, e del sonno.
15 – I rumori della notte in campagna, acuiti dal ticchettare ritmico della pioggia, sono infernali. Chi parla di calma e quiete dovrebbe trascorrere un po’ più di tempo tra i boschi. Frasche agitate dagli animali e dal vento, un gufo che non lo lascia in pace da giorni ormai, il sibilo stesso del vento che si incanala tra le assi della porcilaia producendo una sgraziata cacofonia.
16 – Alba grigia. Foschia a cingere i confini del bosco e della strada. Sguardo distratto e ancora assonnnato. Il caffè sta bollendo.
17 – La tettoia della porcilaia necessita di una sistemata. Ora però non ne ha tempo, deve tenerlo a mente. Si fa un rapido conto mentale della spesa necessaria, deve comprare il caffè, le sigarette, altra corda, la maionese. Poi che altro? Non ricorda. Non è un problema, la memoria gli tornerà strada facendo.
18 – Il pick up pure non se la passa troppo bene. Il motore va su di giri emettendo una sorte di tosse catarrosa, ed ogni volta che spinge sull’acceleratore ecco che sembra avvicinarsi la fine. No, cazzo, non mi mollare proprio adesso, pensa bestemmiando. Prova un profondo senso di frustrazione. Certo misto a rabbia.
19 – E’ una persona gentile. A parte quando ammazza.
20 – Detesta la città, agglomerato confuso e grigio di miserie umane affastellate in un criptozoo per esperimenti sociologici; benedice il suo buen retiro, oh si viva la buona e dignitosa solitudine boschiva. Viva la muerte.21 – Entra in un bar. Ha parcheggiato il pick up in una piazzola poco distante, sperando che qualche moccioso cittadino non gli tiri un brutto scherzo. L’ultima volta gli avevano sgonfiato le gomme anteriori ed aveva dovuto perdere tutta la mattinata per ripararle. Quello era stato un pessimo giorno, davvero.
22 – Nel bar, ci sono ispanici, slavati esemplari di cittadini avvezzi all’ignavia più pura, un paio di puttane, il barista che è un ciccione ributtante con il volto coperto di sudore e brufoli. Si siede al bancone, ordina una birra, si guarda un po’ attorno mentre proseguono le partite a biliardo con sottofondo di pessima musica techno.
23 – Non deve avere una ottima cera, visto che nemmeno una delle puttane lo approccia chiedendogli se abbia voglia di divertirsi. Ad ogni modo, poco male; non ha voglia di divertirsi, e non con loro. Gli assassini mica sono stupidi; qui c’è troppa gente, potenziali testimoni, chè se solo si azzardasse a caricarsene una lo riconoscerebbero subito.
24 – Non gli è mai andato a genio il personaggio del Dottor Lechter, il cannibale pozzo di scienza de Il Silenzio degli Innocenti. La storia è stupida e banale, e nessuno dei personaggi è anche solo lontanamente credibile. Generalmente un serial killer non sa di essere un serial killer. Altrimenti in giro ci sarebbero libri migliori.
25 – Beve la sua birra, paga il conto e poi esce frettolosamente.
26 – Il contatto con il genere umano lo deprime, vedere quei puntolini di carne, esistenze insignificanti che si trascinano nel nulla cittadino, no non è uno spettacolo edificante. Preferisce i suoi maiali, decisamente.
27 – Quando un mondo è così stupido da considerare criminale chi netta le strade da quelle disgustose prostitute, allora significa che il tempo dell’Apocalisse è giunto. Intendiamoci, lui non sente imperiose voci che gli ordinano di agire, e nemmeno percepisce lo stridore di ordine morale che sempre accompagna i giustizieri. Lui non lo fa per giustizia o per pulizia metropolitana, lo fa per il suo piacere. Perché gli piace farlo. Ma ha ancora un minimo di amor proprio e sa che la società in cui vive è davvero ripugnante. Se invece fosse una società equa, non lo ostacolerebbero nella sua caccia perenne.
28 – Dove è la sua pietà ? Probabilmente è rimasta in quella cabina di peep show, tra tette siliconate, musica di serie z, kleenex sporchi di sperma e pagine strappate del Libro di Mormon.
29 – Le strade cittadine si inseguono lungo impercettibili variazioni, muri graffitati, carcasse metalliche di auto, sferragliare della ferrovia e bus e pedoni e periferia del cuore sedimentata lungo le direttrici della morbosità.
30 – Chiosco di giornali e riviste. Compra un paio di giornaletti sadomaso. Distrattamente, come un broker newyorchese avrebbe acquistato il Wall Street Journal. Ah, che miseria la vita della persona socialmente rispettabile !
31 – La pornografia lo annoia. Per questo preferisce crearsela da solo, con i suoi parties a base di donnine, marijuana, ottima musica e morte.32 – Passa in rassegna i suoi fornitori, depenna le cose che doveva comprare man mano che le compra. Poi va in macelleria, anzi nelle macellerie che lui stesso rifornisce di carne suina. Pacche sulle spalle, discorsetti di circostanza, si sente chiedere come vanno le cose giù in fattoria. Risponde banalmente che non c’è male. Perché in fondo non c’è un male, ma prima di inabissarsi nel baratro nietzschano ne riemerge facendo presente che dal mese prossimo aumenterà il prezzo delle consegne.
33 – Gesù è morto per noi, recita un cartello neon fluorescente. Roba tutta da meditare.
34 – Le sue letture preferite sono i libri gialli, le riviste porno, quelle di allevamento e quelle di armi. E’ abbastanza appassionato di armi, anche se preferisce strangolare. Gli ultimi sussulti pre-agonici della vittima rappresentano il vero trofeo del killer, e gli dispiace sempre quando deve finire qualcuna con una fucilata. Ma capita, può in effetti capitare, che sia troppo stanco per profondere la giusta energia tanto nella violenza sessuale quanto nello strangolamento, che per essere soddisfacente deve essere lento e godurioso; dare una minima illusione di sopravvivenza alla vittima, allentando un po’ la presa, farle dolorosamente assaporare l’aria per poi tornare a negargliela. Si eccita al solo pensiero.
35 – Adora Johnny Cash. Ma non ha un lettore cd, quindi si accontenta molto diplomaticamente di ciò che la radio passa.
36 – Ammette che circuire una puttana non sia gran cosa. E’ molto facile. Quasi scontato. Ma non può immaginare vittima migliore.
37 – Irruzione nelle case per rapire rispettate teenager che studiano all’università; ma di cosa stiamo parlando ? Il motivo per cui spogliarelliste, puttane e autostoppiste sono vittime privilegiate sta proprio nel loro essere disponibili, ingenue e pronte alla scommessa. Ted Bundy aveva l’aspetto rassicurante e gentile di un avvocato, una notevole parlantina e modi affabili, ecco lui sì che poteva mirare ad un target più alto.
38 – Un allevatore di maiali quale target può mai avere se non delle tossiche e delle prostitute ?
39 – Finita la spesa, caricato il pick up, mette in moto e si dirige dove ama cacciare; lungo la ferrovia, tra i ponti, dove le puttane più a buon mercato vendono le loro macilente carni.
40 – Tossicodipendenti vanno bene, ma non da crack. Non ama quel genere di supina sottomissione, non cerca manichini ma donne che per quanto abiette e devastate dalla vita siano poi in grado di opporre un minimo di resistenza, che possano lottare per la loro sopravvivenza.
41 – Non fa distinzione tra bianche e negre. Non è razzista.
42 – Contrattare è sempre divertente, perché lui parte da una posizione privilegiata; sa già che non le dovrà pagare davvero, quindi può avventurarsi a proporre cifre convincenti. D’altronde quando fa presente che andranno da lui, in campagna, diventa necessario vincere il fisiologico scetticismo. Lui lo vince mettendo sul piatto diverse banconote.
43 – Passa in rassegna eserciti di carne semi-nuda.
44 – Ogni volta si sincera che nessuno annoti la sua targa; per questo cerca di comportarsi in modo tranquillo, di essere a suo agio. Di non creare casini o incidenti di nessun tipo.
45 – Si avvicina ad una negra dall’aspetto non troppo eccitante. In sovrappeso, cellulitica, evidentemente tossicodipendente, probabile abbia una estesa famiglia da mantenere.
46 – La abborda. Gentilmente chiede quanto vuole per una prestazione, le dice che andranno da lei ed offre un notevole extra. Poi parla di marijuana.
47 – Puttane schizzinose non esistono, per sua fortuna. Quella accetta, sale sul pick up.
48 – Fa manovra, torna sulla strada principale, diretto fuori città. Si va a casa, pensa con una certa soddisfazione.
49 – Ha smesso di piovere.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

ma hai mai pensato di fare lo sceneggiatore? dei scherzo, in ogni caso è visivamente scorsa ogni sequenza nella mia testolina...

AV ha detto...

In realtà la sceneggiatura mi intriga, così come la scrittura del teatro; sintetica, smozzata, visivamente delineata e precisa, con un suo registro strutturale diverso dalla narrativa. Nel libro, quando mai uscirà, troverai una sceneggiatura ispirata ai delitti dei perversi coniugi West, originariamente commissionata da un produttore porno che conosco e che fu poi rifiutata per i contenuti e perchè avrebbe fatto slittare il film in una pornografia troppo cerebrale, mentre la gente vuole solo la scopata veloce e piatta. Ma anche a prescindere dall'estremo o dal porno, ci sono stati progetti con amici che lavorano nel cinema come operatori di ripresa, ma croniche e reciproche carenze di tempo ce lo hanno impedito.