lunedì 30 giugno 2008

Angst


1983 - Nascita e morte al tempo stesso di uno straordinario talento cinematografico, parto insanguinato su celluloide della migliore (o una delle migliori, dipende dai punti di vista) introspezione cinematografica sulla mente di un assassino seriale; flash sconvolti ma tecnicamente formali, a tratti pesantemente insostenibili che mostrano il ventre cavo e purulento di una mente sconvolta.
Meno underground, nei suoi stilemi e nella sua metodologia operativa, di autori come Buttgereit (soprattutto penso al suo Schramm), più autoriale rispetto ad un Henry - Pioggia di Sangue, Angst di Gerard Kargl, primo e ultimo opus del regista austriaco, si inonda di secrezione rossastra, tra atfmosfere devianti, cupe, vitree e virate, disperazione aumentata all'ennesima potenza ed angoscia post-esistenziale, omicidi mostrati come quotidianità dell'assassino, vertigine e caduta nell'abisso e tra le fauci nere del nichilismo. Film culto di Gaspar Noè, non senza motivo...

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