martedì 12 febbraio 2008

Dalla Lista di Schindler alla Lista Nera






Black List. Specificamente in inglese, tanto per rendere meglio il senso criptico ed impenetrabile dell'orrore, di un comportamento che assomma il disprezzo dell'uguaglianza, dell'amore per il prossimo ed un gretto razzismo nero come il motore invisibile dell'odio.
Viene da immaginare fauci (anch'esse rigorosamente nere) spalancate ad ingoiare nel vortice del nichilismo l'umanità tutta, pile di cadaveri emaciati, stelle di David appuntate sulle carni straziate, la fornace rossa e baluginante del cielo d'inferno che si schiudeva sopra i campi di morte...ed in effetti non le abbiamo dovute immaginare queste visioni, questi insondabili recessi di abominio (meta)storico perchè ci sono stati frullati davanti agli occhi tutti i giorni da quando qualcuno ha rinvenuto online una Black List con nomi di docenti ebrei. Orrore, appunto.
L'ululato della disperazione si è steso come un tetro sudario, a ricordarci miserie e dolori del passato e a pochi giorni dalla Giornata della Memoria ecco tornare di nuovo Dachau, Ravensbruck, Dora, Buchenwald, pagine di una sofferenza ormai divenuta metafisica dell'odio; ad evocare letteralmente questo ritorno, quella lista contenente in apparenza 162 nomi di docenti ebrei.
Intollerabile. Esecrando. Mostruoso. Il Ministro degli Interni Amato immediatamente promette che verità sarà fatta e che il responsabile sarà assicurato alla giustizia, la comunità ebraica tuona contro il risorgente antisemitismo e paventa cause risarcitorie contro l'estensore della immonda lista, l'intero mondo politico costernato invita a reagire a queste provocazioni. Il Ministro dell'Università Mussi dichiara che chi ha stilato quella infame lista è degno erede di Eichmann...
Impegnativo essere definiti erede di chi ebbe a dire di voler seguire nella fossa con una risata i 5 milioni di ebrei che aveva liquidato.
E chi sarà mai questo mancato carnefice avvinto dalla immessione online dei dati privati altrui ?
Ma soprattutto da cosa origina questa lista di docenti ebrei accusati dall'omonimo blogger, Re Shaulos II, di fare proselitismo e lobbying filosionista?
Sarà il caso di ricordare a chi sembra sempre così solerte al fattore Memoria di un certo appello contro l'antisemitismo apparso sul Corriere della Sera del 14 maggio 2005 p. 6, sollecitato e redatto da LUZZATTO AMOS , Presidente Unione delle Comunità ebraiche italiane (UCEI) e da MEGHNAGI DAVID , docente presso l'Università Roma Tre, Full Member International Psychoanalytical Association (IPA) e siglato da vari intellettuali, docenti universitari; appello pubblico, apparso su quotidiano di vastissima diffusione, in concomitanza con un evento preciso che, per citare letteralmente dall'appello/petizione, "Denunciamo il grave episodio di boicottaggio delle istituzioni accademiche israeliane, promosso da un’associazione accademica britannica, l’ultimo di una serie di episodi intolleranza in diversi atenei europei".
Quella della minacciata rottura delle relazioni inter-universitarie tra Atenei europei e quelli israeliani è una questione spinosa emersa negli anni passati e che ha riguardato anche la nostra Cà Foscari di Venezia; questioni squisitamente politiche (l'Accademia Britannica e la Cà Foscari protestavano contro il massacro dei palestinesi scientificamente attuato da Israele e contro le drammatiche condizioni di apartheid in cui versano i palestinesi stessi) che nulla hanno naturalmente a che vedere con l'antisemitismo. Nonostante nel loro appello tanto Luzzatto quanto Meghnagi si siano dottamente e diffusamente soffermati sulla spiegazione delle radici culturali dell'antisemitismo, paventano nuovamente il quadro di una Europa sul baratro del rientrante Reich hitleriano.
Il problema principale è che tanto gli estensori quanto gli aderenti (non tutti ebrei, vi figura persino un islamico, il deputato della Margherita e docente universitario Khaled Fouam Allam...) di questo appello hanno acconsentito che i loro nomi venissero pubblicati sul quotidiano milanese e che di conseguenza divenissero di pubblico dominio. La lista, in poche parole, se la sono scritta da soli...
Avvezzi al detto "cantarsela e suonarsela da soli", l'hanno fatta riemergere dall'insondabile ventre del Web in questa delicata congiuntura politica (e non mi riferisco alle elezioni).
Conoscete la Fiera del Libro di Torino ? E' una delle più importanti fiere librarie d'Europa, ospita dibattiti, stand, presentazioni di libri, e ogni anno elegge un Paese del Mondo ad ospite d'onore. Questo sarebbe stato l'anno dell'Egitto, ma sfortunatamente per i ragazzi delle Piramidi il 2008 è l'anno che coincide con il quarantennale del riconoscimento internazionale (nemmeno operato da tutta la comunità internazionale, si aggiunga) di Israele...e allora alla Fiera di Torino hanno pensato bene di cassare l'Egitto e di immettere più o meno surrettiziamente Israele.
E' un vero peccato che questo cambio di programma, repentino e discutibile, non sia andato giù a tutti e che decine di intellettuali, arabi ma non solo (si segnala la dura lettera di Vattimo apparsa pochi giorni fa su La Stampa), abbiano proposto un boicottaggio della Fiera stessa. Surge Carnifex! a questo punto, detti intellettuali sono stati additati alla pubblica gogna e tacciati, in alcuni casi velatamente in altri esplicitamente, di ANTISEMITISMO.
E in questo clima arroventato salta fuori la Black List, che in realtà esiste e circola da 3 anni e che non è nemmeno una lista ma un pubblico appello. L'anonimo blogger l'ha copiata, ne ha estrapolato i nomi e li ha presentati come docenti ed intellettuali che operano lobbismo filo-israeliano. Ha sbagliato nel dire che si tratta di docenti ebrei, alcuni infatti come già visto e detto non lo sono; ma non ha sbagliato nell'affermare che svolgono comunque una attività filosionista. D'altronde quell'appello firmato risponde in toni apocalittici e polemici ad una questione, il boicottaggio delle Università israeliane, che è questione politica, paventando il solito spauracchio del razzismo e dell'antisemitismo; ma il boicottaggio non era stato proposto contro l'ebraismo, ma contro Israele e per motivazioni ben precise. Ma evidentemente qualcuno ha frainteso (o voluto fraintendere...).
Giorni e giorni a sorbirci il solito pistolotto, ovviamente coi politici in testa a questa poco edificante canea, per scoprire che se la cantano e se la suonano da soli...ah, che bellezza.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

E così che tra le varie ondate di indignazioni dell'ultima ora ci dovremo subire anche il periodo allarme antisemitismo, tanto è consuetudine; la caccia alle streghe è sempre un pasto prelibato per i benpensanti, e in attesa di trovare qualche pruriginosa notizia riguardante pedofilia o satanismo (che si vendono come il pane) c'è da sorbirsi l'ennesimo spettacoluccio di terz'ordine. che palle davvero.

AV ha detto...

Tra qualche mese sulla rivista Blue vedrà la luce un mio articolo in cui tento un raffronto tra la ratio legislativa sottesa ai provvedimenti che reprimono la messa in discussione dell'Olocausto e quelli contro la pedofilia; lungi spesso dal combattere un "reato" effettivo, queste leggi si spingono spesso sul minato terreno del meta-giuridico, non fornendo definizioni precise e spesso anche colpendo l'arte e la libertà di espressione