lunedì 4 dicembre 2006

Crack Whore Confessions


Droga e Sesso rispondono alle stesse leggi e sottendono medesime dinamiche. L'idea di abbinarle tra loro è un punto a favore di quei pornografi che più di altri sanno assecondare il ritorno ad una realtà effettiva, superando tette di plastica, labbra a gommone, attrazioni fatali e motivazioni naif e pseudo-hippie di porno starlette sempre e necessariamente consapevoli.
L'industria porno, in un lento inesorabile processo di saturazione, era arrivata al punto di una serializzazione dell'immagine sessuale, talmente alterata e destrutturata da essere priva di spessore erotico; sfilate di donne tutte uguali, in termini di parametri estetici, scopate da uomini sempre uguali.
Crack Whore Confessions sposta il territorio della sessualità da un ambito cinematografico e produttivo ad un contesto eminentemente fatto di alienazione; le protagoniste, lungi dall'avere appeal costruito ad arte dai visagisti della San Fernando Valley, sono ripugnanti, sporche, grasse, piene di cellulite, alcune addirittura prive di denti, volti ispanici e gonfi di povertà, carni rovinate dall'abuso di droga o di alcool o da problemi esistenziali di varia natura e varia gradazione. Succhiano cazzi, si fanno scopare ed inculare nell'indifferenza totale, avendo come unico scopo il guadagno della somma originariamente pattuita. Non c'è un trasporto nel senso cinematografico.
C'è, però, un trasporto in senso vitale, una partecipazione che prescinde da copioni ed esigenze di scena e si sublima nella ricerca della soddisfazione del regista che paga. L'occhio della videocamera digitale riprende in soggettiva, ma va oltre il Gonzo o l'amateur; perchè assistiamo anche ad interviste e ad una certa introspezione della donna protagonista, la quale non ha interesse a mostrarsi sfrontata e consapevole e desiderosa di essere accettata nella comunità porno, è solo una puttana di strada fatta di crack, magari con qualche figlio a carico e un fidanzato-magnaccia di uguale sfortuna sociale, pronta ad umiliarsi e ad essere acquistata e a narrarci direttamente in faccia tutti i suoi problemi.
Il denaro qui compra veramente un'esistenza. E non è cosa da poco, per un porno.

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