sabato 17 luglio 2010

La Terza Madre






Dario Argento preferisco ricordarmelo da vivo.
Come dite? Non è ancora morto? A giudicare dalle sue ultime "fatiche" cinematografiche non si direbbe...specifico, non sono mai stato un grandissimo fan argentiano, della sua cinematografia ho amato solo tre film, Profondo Rosso, Suspiria e Tenebre, limitandomi ad un generico apprezzamento di altre pellicole come Phenomena e Inferno; ma di certo non ho mai negato al regista romano un suo grande tocco personale, visionario, cupo, ammesso ed amato anche in America, in tempi non sospetti (ovvero prima che arrivasse Quentin Tarantino a raschiare il fondo del barile del nostro cinema di genere, tanto per darsi un tono esotico di fine conoscitore - adesso ce lo sorbiremo pure come Presidente di Giuria in una edizione del Festival di Venezia che a quanto pare sarà consacrata ai b-movies).
Un mio amico, argentiano di provata fede, quando Roma si chinò davanti al nero tappeto srotolato dall'amministrazione veltroniana per la prima assoluta del film La Terza Madre, strombazzato ai quattro venti come la parte conclusiva della trilogia delle Tre Madri inaugurata nel lontano 1977 con Suspiria, mi confidò la sua delusione con un tono talmente sincero ed accorato da farmi sospettare una disillusione crudele, feroce, la fine in frantumi di una venerazione di lungo corso; ed in effetti, il primo pensiero che mi baluginava in testa mentre i pessimi fotogrammi del film mi si palesavano davanti è stata un'amara consapevolezza, di una rovina retroattiva che si è stesa, come un sudario di vergogna, sui due film precedenti.
Infatti se Non ho sonno e il Cartaio si erano rivelati patetici esercizi di stile, molto autoreferenziali ma anche, fortunatamente, autoconclusivi, con questo la Terza Madre il problema d'insieme si sposta sul diretto coinvolgimento dei precedenti capitoli; e parliamo di due film che hanno fatto epoca e modulato un linguaggio preciso della "poetica" orrorifica di Argento.
Quello cupamente alchemico, sinuoso, ellittico, i cui film tradivano una eco misterica e allegorica, con una forta impronta di consapevolezza esoterica.
Bene, prendete tutto quanto di buono c'era in Suspiria e, parzialmente, in Inferno e buttatelo al cesso...
La Terza Madre si apre col più classico dei ritrovamenti archeologici, una urna chiusa da secoli e che dietro si porta una leggenda nera di devastazione e terrore, qui non c'è il Pazuzu di Friedkin, ma d'altronde non siamo in Medio Oriente ma nelle campagne viterbesi.
Un alto prelato, esperto di cose misteriose e di linguaggi occulti, si prende la briga di far decifrare le iscrizioni che adornano l'urna a due dottorande romane (roba poi che le dottorande nelle nostre università fanno al massimo le fotocopie e il ricevimento studenti, ma d'altronde Asia Argento non poteva di certo fare la professoressa ordinaria...); ovviamente, a tempo di record, l'urna inizia il suo lavoro di dannazione, facendo finire malissimo sia il prelato che la collega dell'Argento.
E la scena della fine, che dovrebbe risultare agli occhi atroce ma che invece è solo grottesca, della collega restauratrice già fa capire dove si andrà a parare; esibizione da soap opera con girato alla Cento Vetrine e simbolismo medievale degno dei Decamerotici, una bertuccia urlante antipatica ma talmente antipatica da farti tifare per la vivisezione una vecchia storpia che già capisci poi diventerà una figa nuda vestita solo con un peplum ricamato con iscrizioni magiche e qualche demone di plastica.
Asia Argento se la fa con uno che non si capisce bene chi sia; mezzo indagatore dell'incubo, mezzo esoterista e mezzo (come? tre metà? vabbè, è un film esoterico o no dopotutto?) restauratore. Tale Michael, il cui personaggio risulta talmente monodimensionale, ritagliato nel cartone e insipido da far sembrare Jimmy il Fenomeno la reincarnazione di Marlon Brando.
Michael capisce subito che le cose si stanno mettendo male, anche perchè la vecchia ricurva è diventata una florida pornostar con poteri stregoneschi e la sua resuscitata brama di potere si trasforma in una insensata carneficina per le strade di Roma, con stupri, ammazzamenti, accoltellati, gente che parla dalle cabine del telefono (ignoravo ne esistessero ancora a Roma) e viene presa a sprangate senza motivo, allora Michael che ha capito tutto ma non sa cosa cazzo fare decide di partire per il viterbese, ma invece di andarci per mangiare il pesce del Lago di Bolsena o bere l'Est Est Est di Montefiascone va a trovare il prelato che ha fatto nascere tutto sto casino.
Ovviamente, il prelato ha avuto un ictus e a fare gli onori di casa in terapia intensiva ci pensa un untuoso e rincoglionito prete che precisa subito di non avere intenzione di raccontare la vicenda a Michael, salvo poi attaccare un pippone di venti minuti sagacemente interpolato coi fumetti; tutta la leggenda legata alla Terza Madre praticamente ce la subiamo coi fumetti in bianco e nero, ma d'altronde si era capito che l'aura esoterica generale è alla Dellamorte Dellamore.
L'influenza della Madre delle Lacrime, per qualche arcana motivazione, si spande subito sulla Capitale creando un caos di inaudite proporzioni, tra folate demoniache e rincoglionimenti della polizia che invece di arrestare e fermare la gente che si scanna si dedica alla caccia ad Asia Argento, la quale poco prima era stata allertata telefonicamente da Micheal, disperato e braccato (in realtà, aveva giusto visto due specie di travioni, che dovrebbero essere delle streghe e allora urla "aiutoooooo" quando le due cattivissime trans-streghe lo guardano ridendo come nemmeno un caratterista di serie Z); praticamente fattucchiere di ogni parte del mondo si stanno dando convegno a Roma ed arrivano urlanti e brutali, irridendo i passanti.
Memorabile la scena, degna di "Sposerò Simon le Bon" o "Cercasi Susan Disperatamente", in cui un nugolo di streghe cotonate e con pettinature da video glam, guidate da una misteriosa giapponese gothic lolita brutta quanto la fame e con un evidente problema ortodontico, vengono approcciate da un ciccione che trascina un carrello e che chiede a loro, sghignazzanti, assassine, brutte e sporche, una informazione stradale...
Asia Argento allora è sempre più depressa, spaventata, delusa e sola; anche perchè sente delle voci. Ma invece di andare da uno psichiatra o in alternativa di sparare allo sceneggiatore, capisce di essere una parente della strega buona che si era opposta al dominio delle Tre Madri; la scena della epifania e della acquisita consapevolezza merita davvero, intensamente esoterica come "Pomi d'0ttone e manici di scopa". Perchè la madre svolazza in forma spiritica, con effetti speciali realizzati probabilmente col commodore 64.
Micheal, prima di scomparire, aveva tentato di contattare uno dei migliori esorcisti (aridaje...) della Chiesa cattolica, Padre Johannes (qualcuno poi mi spiegherà per quale motivo in Italia non c'è un personaggio che è uno con nome anche solo vagamente italiano...marketing internazionale? Questa roba ha un mercato?) che vive nell' (a)meno paesino di Monteleone, dove praticamente la gente è tutta indemoniata come nemmeno in un rave di Goa.
Padre Johannes, un poro Udo Kier con gli occhi perennemente strabuzzati un pò per le fatiche esorcistiche un pò perchè probabilmente non credeva alle panzane che doveva leggere sulla sceneggiatura, se la passa male; ma proprio male male. Prende medicine, c'ha la tosse, è stremato e sconvolto, perchè poi nel suo giardino pascolano e ruminano insensibili orde di indemoniati che fanno cose bruttissime.
Praticamente un out-take di Thriller di Michael Jackson, e il trucco di pongo.
Quando la Argento arriva al cospetto di Padre Johannes, seguendo l'inesistente scia lasciata da Micheal (e grazie ad uno degli inseguimenti più ridicoli del mondo; diventa invisibile dentro una libreria, spacca il collo alla strega gothic lolita con inaudita facilità), lo trova indaffarato a non morire grazie alle prescrizioni mediche; pure Padre Johanes attacca un angosciante pippone sulla fenomenologia della stregoneria, praticamente disegnando, per i non addetti ai lavori, il motivo per cui dovremmo considerare sto film come la prosecuzione ideale di Suspiria e di Inferno.
Praticamente, per quei due o tre che non lo avessero ancora capito, la Argento sarebbe la figlia della strega buona che aveva sconfitto la Madre dei Sospiri, quindi pure lei c'ha i poteri magici ed incarna l'unica speranza del mondo. Ma Udo Kier è sfortunato perchè si va a prendere un'altra medicina ma incappa nella sua governante che è indemoniata e lei lo tronca con una provvidenziale mannaia, e poi si apre la gola da parte a parte tra zampillini rossi di marmellata non prima di aver biascicato parole magiche e la richiesta per il permesso di soggiorno.
La Argento e una sensitiva sua nuova amica mezza lesbica (ma forse pure di più di mezza) scappano e pure qui la tensione è enorme, grande almeno quanto quella che regnava nell'Esorciccio; gli indemoniati caracollanti sono decisi a tutto e ruspanti come gli attori in un porno di Jessica Rizzo, così tra improbabili capigliature e mode uscite di scena da millenni, la Argento e l'amica fuggono e tornano a Roma dove cercheranno di mettersi in contatto con un paraplegico alchimista interpretato da un Philippe Leroy al minimo sindacale.
Però la sensitiva lesbica, e la sua amichetta, vengono troncate dalla Madre e dai suoi scherani, la Argento scappa. Ovvio.
Ci sono anche scene erotiche ogni tanto. Una tetta, una mezza figa pelosa. Roba da peplum girato a Pozzuoli nel 1963. Stesso gusto estetico. La recitazione in generale fa rimpiangere le esterne di Uomini & Donne, per intensità, immedesimazione, convinzione e trasporto emotivo.
Le scene "forti" dovrebbero essere lo strazio delle due lesbiche, l'ammazzamento con relativa cottura al forno del figlio di Micheal, lo stesso Micheal che diventato accolito della Madre delle Lacrime tenta di ammazzare, nonostante abbia già la gola tranciata, Asia Argento.
Fantastiche le fiamme fatte al computer che avvolgono il corpo di Micheal.
Altrettanto ovviamente pure l'alchimista architetto rincoglionito viene fatto a fettine e torturato durante una specie di festino esoterico-sadomaso, ma non prima di aver istradato Asia Argento; la quale naturaliter riuscirà a portare a termine la sua missione.
Non sia mai il film non possa godere di un happy ending.
Imbarazzante


8 commenti:

Anonimo ha detto...

scene topiche sono le streghe uscite deficienti e sopratutto la strega buona in versione obi-wan-kenobi.
G

Anonimo ha detto...

Mi era stato detto della qualità scadente del film, da amici.
Me lo risparmio.
Cristo...
Divertente la recensione.

-Mejnour-

AV ha detto...

ho maturato la convinzione (e la ritengo oggettiva) secondo cui le ultime produzioni argentiane siano tutte state pensate per il medium televisivo, e poi per qualche "arcano" motivo siano finite nella macina del cinema. Lo stesso "Giallo", con Adrien Brody, tradisce pesantemente le stimmate di un prodotto di struttura televisiva - anche la qualità del girato, delle immagini.
C'è poi da dire che la fine del sodalizio con la Nicolodi (e le particine risicate non indicano una via in senso opposto) ha nuociuto terribilmente ad Argento (e forse pure la disintossicazione)

Anonimo ha detto...

Anche le robe cinematografiche...tipo il terrificante dracula 3D di cui si sente parlare...
G

AV ha detto...

E' il mostro dell'uscita diretta in dvd, ormai ogni regista si sente col culo parato a prescindere e non fa più nemmeno lo sforzo di realizzare un prodotto degno di una sala (e non ci inganniamo con l'alibi dei multiplex perchè sta storia può essere vera in Italia, ma all'estero un mercato di sala per cinema di genere decente esiste)

sexshop ha detto...

buon blog

sexy shop ha detto...

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grazie