domenica 4 luglio 2010

The Horseman





The Horseman, di Steven Kastrissios, è un film australiano del 2008; da non confondere col quasi omonimo thrillerone pseudo true crime girato l'anno seguente da un sempre più imbolsito Dennis Quaid.
La sostanza del film è una solida ricerca della vendetta. In un quadro di attraversamento della terra di nessuno che è il mondo della pornografia non propriamente professionale.
E ne era passata di acqua sotto ai ponti da quando il buon calvinista Paul Schrader (Hardcore) aveva fatto immergere George C. Scott nel girone della produzione di pornografia clandestina, alla ricerca di una figlia dispersa e ingannata dalla malvagità dell'uomo - e se non c'è nulla di meglio di un calvinista armato di cattive intenzioni, soprattutto nel mostrare quanto sordida e immorale sia la pornografia (con toni che avrebbero mandato in brodo di giuggiole Andrea Dworkin e il senatore Meese), ci aveva pensato poi quel rincoglionito di Joel Schumacher a rovinare (quasi) tutto con quel polpettone insipido e bolso rispondente al titolo di "8mm- Delitto a Luci Rosse".
Come da titolo, un padre disperato e crudamente disilluso porta la sua personale apocalisse nel mondo sotterraneo di alcuni squallidi pornografi.
Ha delle domande da porre; e le pone nel modo più brutale possibile. Interrogatori con ami da pesca conficcati dove fa proprio tanto male, polpette macinate di carne umana, pestaggi, distruzione di ogni sentimento, e voglio segnalare lo squallore eccellente del video porno che apre dolorosamente gli occhi al padre. Anzi, probabilmente il punto stilisticamente più intelligente, intrigante ed elaborato, pur nella sua apparente semplicità, è proprio quel doloroso momento di cinema-nel-cinema, disvelamento raggelante di una sinistra verità; e così il padre viene a sapere che l'overdose di cui è morta la sua tenera figlioletta (le figlie morte sono sempre dolci, tenere e compiante, anche se nei fatti si trattava di tossiche puttane...) è stata pesantemente indotta e usata strumentalmente da alcuni laidi figuri soliti a trafficare porno più o meno estremo. Nel caso specifico una gang bang finita male; e le flaccide natiche esibite dai panzoni che violentano la ragazza valgono mille Macina di "8mm".

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