sabato 16 giugno 2007

Satana ad ogni costo


L'apocalisse , credetemi, non è il giorno in cui la meretrice di Babilonia emergerà dalla terra crepata e fumante, mentre in cielo prenderanno a volteggiare i quattro cavalieri ed i sette infranti sigilli cadranno in terra; l'apocalisse c'è già stata, precisamente il giorno in cui Satana è uscito dalle pagine dei libri teologici per approdare al centro delle indagini di polizia e nelle aule di tribunale, pronto a diventare involontario consulente di parte e merce per un florido business di libri, associazioni, film.
Convinti che dietro ogni fatto di cronaca nera si celasse lo zoccolo del Capro Nero dei Boschi, sempre più cittadini in questi ultimi anni hanno deciso di spegnere il cervello e di credere incondizionatamente alla vulgata che legittima l'esistenza dell'RSA (Ritual Satanic Abuse) ; scuole trasformate in lager di perdizione, messe nere condite con centinaia di sacrifici umani, giochi di ruolo ideati per adescare i poveri ragazzini impegnati tra un dungeon e l'altro ad accumulare cariche e tesori, messaggi subliminali inseriti a tradimento nei dischi di maggior successo (rock ed heavy metal, soprattutto) e mediante il presunto meccanismo psichico del backward masking decisi a condizionare la mente dell'ascoltatore (in argomento, vedasi l'autore antesignano di questa tendenza, J P Regimbal "Il rock ‘n Roll"), tombe profanate, cannibalismo e necrofilia.
Il momento in cui tutti questi elementi da filmetto gore low-budget si saldano e diventano caso di cronaca nera, e fondamento ideologico dell'RSA, coincide con i primi anni ottanta quando negli Stati Uniti esce un libro dal significativo titolo "Michelle Remembers"; l'autore è uno psichiatra esperto in antropologia esoterica africana e in disturbi della personalità, Lawrence Pazder , che durante le sue sedute di terapia con una certa Michelle Smith (la Michelle del titolo) si vede letteralmente spalancare le porte dell'inferno, con una vivida e cruda narrazione fatta di abusi minorili subiti dalla ragazza, sette sataniche, effrazioni tombali, incidenti misteriori e suicidi indotti. Nonostante molte delle indicazioni fornite nel testo siano da subito non verificabili e conducano ad uno strano sincretismo di rituali che uniscono tra loro Santeria, Palo Mayombe, satanismo stereotipico, effettaci pseudoporno, il libro viene considerato autentico.
E proprio da qui prende le mosse la base archetipica dell'RSA. Sette occulte e potenti, annodate ai gangli vitali della società, serial killer utilizzati come braccio armato per snuff movies, campi di addestramento nelle paludi dove istradare gli adepti alla commissione di atti omicidiari, e gli immancabili messaggi subliminali. Il testo viene adottato dalla Moral Majority e dai pastori fondamentalisti cristiani, in poco tempo la narrazione dubbia e non verificata diventa un dogma che produrrà come primo effetto pratico il caso della Scuola McMartin già analizzato in un post precedente.
Debbie Nathan e Michael Snedeker nel loro "Satan' Silence" hanno significativamente condotto una investigazione, passo dopo passo, su tutte le asserzioni di Michelle, cercando qualche riscontro oggettivo; il primo luogo visitato è il Cimitero di Victoria, cittadina della British Columbia in Canada, luogo in cui a sentire Michelle sarebbero avvenuti i primi abusi. La sorpresa è che il cimitero è completamente diverso rispetto alla narrazione, il mausoleo dentro cui sarebbe stata condotta per essere oggetto delle attenzioni speciali della Setta non esiste. L'unica costruzione monumentale sorge distante ed isolata, mentre nel libro è acclusa una foto che mostra "inequivocabilmente" che il Mausoleo sorgerebbe al centro del cimitero, circondato da cappelle votive, alberi e tombe. Non solo; i Satanisti del libro, sempre secondo Pazder e la sua paziente, avrebbero preso Michelle, l'avrebbero legata ad una macchina in compagnia di una donna morta e l'avrebbero fatta schiantare in strada. Nel libro sono riportate luogo e data del presunto incidente, ma consultando tutti gli archivi dei giornali e della polizia di Victoria gli autori di Satan's Silence hanno scoperto non esservi mai stato incidente automobilistico.
Nel quotidiano inglese The Mail on Sunday del 30 Settembre 1990, il padre di Michelle , Jack Proby, all'epoca settantaquattrenne rivela di aver fatto causa al dottor Pazder per diffamazione nei confronti della madre di Michelle, defunta e descritta nel libro come una delle officianti sataniche; il problema principale, dice Proby, è che Michelle ha effettivamente sofferto in gioventù a causa di rapporti familiari ben altro che idilliaci. E questo ci porta alla Recovered Memory Therapy, una tecnica di indagine psicoanalitica che ormai è stata scientificamente sbugiardata e che pure all'epoca dell'uscita di Michelle Remembers molti psicanalisti utilizzavano. Come ha avuto modo di confermare il Professor La Fontaine al giornalista inglese Damian Thomson, nell'articolo "The people who believe that Satanists might eat your baby," The Daily Telegraph del 22 Marzo 2002, "la pedofilia è la rappresentazione più potente del male nella società contemporanea" e non dovrebbe stupire che nell'immaginario collettivo essa si sia legata, o sia stata legata coattivamente, ad ogni ipotesi di non conformismo religioso ed ideologico.
La Recovered Memory Therapy va di pari passo con la Multiple Personality Desorder, questa pure messa pesantemente sotto accusa quando ci si è resi conto che i disturbi emotivi, personali e comportamentali diminuivano sensibilmente quando il paziente veniva separato dal suo terapeuta (come dimostrato, ex multis, da Russ Dewey nel suo "Reasons for Caution about Diagnosis of MPD / DID" e da J.M Feldman in "Stranger Than Fiction: When Our Minds Betray Us"). In linea di massima, la terapia induceva una serie continua di suggestioni a catena che portavano ad una radicalizzazione delle "memorie" costruite dal paziente e , implicitamente o esplicitamente, condizionate dal terapeuta.
Subito dopo il successo di Michelle Remembers, i furono decine di altri libri in tema, tutti a cura di autori dell'area fondamentalista cristiana, tra cui da citare "Satan's Underground: The extraordinary story of one woman's escape" di Lauren Stratford & Johanna Michaelson e "He came to set the captives free" di Rebecca Brown.
Questi libri si contraddistinguono per i toni urlati, le descrizioni quasi splatter e culturalmente terroristiche e soprattutto per una mancanza assoluta di citazioni di fonti e di riscontri oggettivamente verificabili. Ciò nonostante grazie a seminari tenuti da sedicenti esperti e frequentati da volenterosi educatori e assistenti sociali, l'idea che il network satanico esistesse e fosse dedito ad abusi sistematici, stupri e uccisioni si diffuse come un virus (e grazie pure alla morbosità dei Media).
Ovviamente l'idea che il Male sia patrocinato dal Diavolo, oltre ad essere accurata scelta di marketing, è anche un fattore di controllo sociale e di consolazione dei probi cittadini che la mattina potranno svegliarsi candidi e puliti sapendo che omicidi, violenze, sparizioni non sono operate da persone "normali" ma da seguaci del Capro Nero. La pervasività del mito persiste, nonostante le clamorose sconfitte che i seguaci della esistenza dell'RSA hanno subito in tutti questi anni, dalla McMartin in giù e nonostante fior di investigazioni accademiche (come "The Satanism Scare") abbiano dimostrato che non esistono prove per affermare l'esistenza di un network segreto.
Nel prestigioso New York Times del 25 Gennaio 1990, il giornalista Robert Reinhold, nel suo articolo significamente titolato "How Lawyers and The Media turned the McMartin's case into a tragic Circus" ricostruisce pazientemente tutte le incredibili tappe del processo agli insegnanti della scuola materna, mettendo acutamente in luce il perverso effetto di suggestione a catena determinato da interessi di parte, esibizionismo, faide inter-personali, morbosità dei media.
Recentemente, il link tra satanismo e criminalità (segnatamente pedofilia) è tornato in auge ed è stato portato in Italia "grazie" alla solerte opera di sedicenti esperti di lotta alla pedofilia; il ponte di collegamento tra RSA anglosassone e conati italici è stato il criminologo inglese Ray Wyre, su cui probabilmente sarebbe necessario un autonomo e approfondito post. Wyre ha introdotto il modello RSA in Inghilterra quando fu chiamato in qualità di consulente in un caso di presunti abusi di massa avvenuti a Nottingham; contattato dal giornalista Tim Tate (autore dello scandalistico e sensazionalistico "Child Pornography; an Investigation", in cui figurano diverse imprecisioni, tra cui quelle sullo scrittore Peter Sotos), Wyre fornì una scaletta rivelatrice di sintomi da RSA che tate rigirò prontamente alle famiglie dei bambini "abusati". Ben presto si generò un nuovo effetto a catena coi giornali a soffiare sul fuoco e le indicazioni dei bambini divennero incredibili e fantasiose, proprio come quelle della McMartin tanto che la polizia decise di interrompere le indagini. Nessuna traccia, nessuna evidenza. Nulla.
Wyre asserisce anche che gli snuff movies siano una incontrovertibile realtà. Ken Lanning, per venti anni responsabile del Dipartimento FBI sulle sette, afferma candidamente che in tutta la sua lunga carriera non ne ha mai trovato traccia; anzi, non dice solo questo, aggiunge pure "penso che gli snuff movies siano il Santo Graal della Criminologia" ( citato in "G-men's 25-year search for Holy Grail of porn", di Stephen Naysmith, pubblicato sul Sunday Herald del 23 Aprile 2000). Nel libro "Killing for Culture" David Kerekes dimostra abbondantemente da cosa derivi la leggenda urbana degli snuff, da quali fraintendimenti, errori e prese di posizione strumentali partendo dal famigerato film "Snuff" dei coniugi Finaly passando attraverso l'epopea dei Mondo Movies e delle varie serie come Faces of Death.
Di Wyre sono anche molto discusse le tecniche di investigazione ed i piani di recupero e di trattamento di pedofili incarcerati. Per conto mio non posso che prendere atto della sua "metodologia operativa" attraverso vicende come le sue estese e reiterate interviste col pedofilo assassino Robert Black, da cui avrebbe avuto confessione che le bambine uccise da Black sarebbero 400. Black è stato incarcerato e condannato all'ergastolo per tre omicidi accertati, si teme fondatamente che abbia ucciso un'altra decina di bambine ma non vi sono assolutamente prove nè indizi (a parte le dichiarazioni di Black stesso) di un numero di omicidi così elevati.
La confessione di un serial killer dovrebbe essere valutata cum grano salis, mentre sembra che l'intenzione principale di Wyre e dei suoi epigoni italici sia quella di sparare numeri grossi per fare impressione; d'altronde Wyre, che è un criminologo, dovrebbe conoscere la vicenda di Henry Lee Lucas che in pochi anni passò dal titolo di "serial killer più feroce" a quello di "serial killer super-cazzaro", dato che si era divertito a "confessare" (recte; inventarsi) centinaia di omicidi (arrivò ad accusarsi anche di 600 omicidi, dicendo pure di aver ammazzato in Spagna, Giappone e di essere stato lui a portare il veleno per il suicidio di massa della Guyana al Tempio del Popolo di Jones). E che fu condannato invece per ben meno, lasciando il beneficio del dubbio per un numero molto ristretto di casi insoluti.
Adesso è la volta dell'Italia, tra Bestie di Satana e scuole materne.
La cosa peggiore sarà il non poter neanche giocare all'Avvocato del Diavolo, per Wyre ed i suoi seguaci potrebbe suonare come una esplicita chiamata in correità.

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