Inquadratura esterno giorno, la videocamera riprende il muro di cinta di una casa fornita di piccolo giardino - abitazione dalle finestre ornate di tendine bianche, con un piccolo lucernario, un vialetto che conduce alla porta d'ingresso.
Non c'è traccia di esseri umani. Un albero spoglio, ripreso marginalmente, a destra dell'occhio che guarda.
Tutte le riprese iniziali devono essere in bianco e nero granuloso, virato.
Dissolvenza.
La cantina adibita a camera di tortura; primi piani di Fred e Rose, volti che incarnano e somatizzano lussuria allo stato puro, brutalità, crudeltà.
La camera deve indugiare sugli occhi vitrei e palesemente eccitati di Fred, una patina lucida di sudore, una luce irrazionale negli occhi da ottenere attraverso giochi di luce.
L'intero ambiente della cantina è immerso in un chiaroscuro , l'aria deve essere fumosa e pesante.
La prima ragazzina da torturare sarà introdotta dalla calma voce di Fred che, in un freddo e risoluto mantra, reciterà il nome Elisabeth Agius, ripetendolo pù volte, da vero ossesso, fino a perdere ogni contatto con la realtà, fino a che la schiuma compaia sulle sue labbra digrignate.
La ragazza deve piangere da subito. Ed è bene che il suo pianto sia vero, perché non esiste simulazione del dolore.
Elisabeth sarà sottoposta ad abusi verbali da parte di Fred e di Rose, sarà incatenata al muro della cantina, nuda, ad accezione di un collare da cane serrato al collo.
Il collare è assicurato, attraverso catenelle e passanti , al muro.
Fred inizia a torcere i capezzoli della vittima con delle tenaglie, mentre Rose la palpeggia sula vagina e sul seno in modo metà lascivo metà offensivo.
La vittima deve guaire come una cagna in preda a spasmi abortivi.
Fred inizierà a legarla con del nastro isolante, prima delle x nere sui capezzoli, poi sull'ombelico e poi sulle braccia e sulle gambe e sugli occhi, mentre Rose prenderà a rivestire la pelle di Elisabeth con una guaina di lattice.
Le ficcheranno la testa in una busta di plastica da cui fuoriesce un tubetto che sarà applicato al naso della puttana.
Le spegneranno delle sigarette sulle braccia, attorno al nastro isolante e la picchieranno, senza farle uscire sangue ma producendo delle meravigliose macchie blu pesto.
Durante le operazioni, Rose deve inveire contro la ragazzina ed è necessario che l'abuso verbale continui ininterrotto e feroce. La camera deve riprendere la scena con inquadrature frenetiche, possibilmente fuori fuoco, dando idea della voracità che anima questi due amanti libertini e le loro inequivoche scelte di vita.
I seni di Elisabeth saranno costretti poi all'interno di un complesso gioco di nodi e il suo corpo abbondantemente legato sarà issato verso il soffitto; le braccia devono essere posizionate dietro la schiena, di modo che ogni strattone di corda significhi una fitta di dolore e di panico per la vittima, come nelle antiche torture dell'Inquisizione.
Elisabeth sarà lasciata in trazione per circa cinque minuti.
Poi verrà riportata a terra e sodomizzata come una cagna da Fred; è qui da sottolineare che le riprese devono alternativamente mostrare primi piani della sodomia e il volto straziato, grondante lacrime, della vittima.
Rose si masturba. Di tanto in tanto stringe con forza i capezzoli di Elisabeth.
Quando Fred sarà in procinto di venire, infilerà il suo cazzo nella bocca della vittima (è da precisare, come ovvio, che la testa sarà stata liberata dal sacchetto di plastica nel momento in cui la ragazza è riportata sul pavimento) e pomperà con foga e lussuria ed irruenta brutalità.
Primo piano del cazzo che eiacula nella bocca, Elisabeth che ingoia, poi Fred le spacca il cranio con un martello.
Il liquido rosso, mescolato a fluidi corporei e piscio e sperma, si allarga a terra.
L'uccisione non deve essere mostrata in primo piano, perché finirebbe col rendere il film un grottesco coacervo splatter; è bene sottolineare che ciò che veramente conta nell'economia globale del film è il dolore vero.
A questo proposito, verranno inquadrate le ombre dei tre, prolungate su una parete e dai movimenti delle ombre si evincerà l'avvenuto omicidio.
Sarà inquadrato solo il sangue che si allarga a macchia d'olio sul pavimento.
Stacco.
Fred che fuma una sigaretta. Alle sue spalle fotografie di bambini meticci (i figli avuti da Rose durante la sua attività di prostituta).
Rose si masturba davanti a lui con un dildo.
Fred esclama, con voce monotona e priva di qualunque trasporto emotivo : ci ameremo per sempre e tu sarai per sempre la signora West, aldilà di tutto ed è questo che importa.
Dissolvenza in nero.
Fred urla contro il volto piangente di una ragazzina nuda, saldamente legata su un tavolaccio . La scena si svolge, al solito , nella cantina adibita a sala di tortura.
Caroline Owens, il nome della vittima.
E' importante che Fred, questa volta, oltre a pronunciare ad alta voce il nome della troia mostri una riproduzione della foto della vera vittima .
Caroline è una ragazza mora e prosperosa , ovviamente intimidita, il volto arrossato dal pianto e dalla disperazione.
Rose deve partecipare attivamente al palpeggiamento; si sdraia accanto alla vittima e Fred scopa in alternanza le loro due fighe, poi passa ai due ani.
Primi piani dei culi arrossati.
Caroline viene frustata sulla schiena, i seni chiusi in lacci e poi in morsetti metallici, infine straziati da mollette. I capezzoli trafitti da aghi.
Rose urla; troia, stupida troia, ti ammazzeremo, ti ammazzeremo una e due e tre volte ed ogni volta rinascerai per soffrire i nostri sogni di sangue.
Fred ride ed eiacula nella bocca spalancata della vittima ed ansimando dice; se vai a raccontare in giro quel che abbiamo fatto al tuo culo, ti prendiamo e ti ficchiamo qua dentro e lascerò che i miei amici negri ti scopino cento volte e quando avranno finito ti ammazzeremo e sotterreremo il tuo cadavere sotto le pietre stradali di qualche via di Gloucester.
Il volto rigato dalle lacrime e la bocca ancora impastata di saliva e sperma. Caroline singhiozza istericamente.
Dissolvenza.
Chiunque sappia della verità dei fatti, è ben conscio che i coniugi West hanno lasciato in vita la ragazza. Questo apre spunti nuovi ed assai variegati sulla possibilità che Caroline, crescendo, si debba essere confrontata più volte con un passato così atroce e devastante.
Non sarebbe da escludere un intero soggetto focalizzato su di lei e sulla sua patetica esistenza, una esistenza intrisa di senso del dovere, di misericordia, di umana pietà e di rispetto.
Ma torniamo a noi.
Lydia Gouch è una teenager con spessi occhiali neri.
Mangia e lappa, da brava cagna, escrementi che i coniugi West hanno cerimoniosamente deposto in una ciotola per cani.
Indossa un completo borchiato nero che le mette in mostra la fica e le tette.
Piange. E' isterica. Fred inveisce contro di lei e di tanto in tanto la sodomizza, mentre Rose, ogni volta che Lydia tossice o sputa grumi di feci, la imbocca amorevolmente con un cucchiaino e poi la sferza con uno scudiscio, sulle natiche, striandogliele ben bene di sangue.
Quando Fred viene, scarica il suo sperma nella ciotola, dove sono ancora ben visibili i rimasugli di merda.
Se l'attrice dovesse vomitare, è importante che Rose la costringa a pulire il pavimento con la lingua, dicendo; su, cagna, da brava, cagna, pulisci tutto.
Il trattamento riservato alla troietta si concluderà con uno strangolamento effettuato mediante corda di canapa.
Carol Ann Cooper, Lucy Partington, Therese Siegentaler e Shirley Hubbard; saranno mostrate in primo piano le loro foto di vittime inconsapevoli e sorridenti mentre Rose esegue un pompino a Fred, il quale verrà sulle foto stesse ed ancora eiaculando sospirerà ; questo è dedicato ai vostri genitori e alla vostra memoria, che mi è valsa un ottimo schizzo di sperma !
Juanita Mott, mostrata nel suo innocente candore di diciottenne seviziata, è naturalmente nuda e legata da moltissime corde, in perfetto bondage.
La migliore descrizione del trattamento che deve essere riservato a questa donna ce la fornisce Howard Sounes col suo libro Fred&Rose (Warner Books) , laddove scrive : Juanita fu legata con un nodo realizzato unendo tra loro due lunghe calze di nylon (molto simili a quelle solitamente utilizzate da Rose) , un reggiseno e due corde, una attorcigliata sull'altra. Il suo corpo venne quindi coperto da intricati nodi realizzati con una corda di plastica, che venne praticamente fatta girare attorno alle sue anche, ai suoi seni, alle sue braccia e alla sua testa, orizzontalmente e verticalmente, imprigionandola in quella posizione, lasciandole come unica libertà quella di contorcersi come un animale preso in trappola. Successivamente i coniugi West fecero un nodo scorsoio con della corda di canapa e usarono questo per sollevare da terra la poveretta.
Non riesco davvero ad immaginare una descrizione più precisa.
Bondage nella migliore accezione.
Juanita verrà poi fatta scendere dall'imbracatura e scopata da entrambi i coniugi.
Seguirà l'inevitabile strangolamento.
Shirley Robinson e Alison Chambers sono insieme, legate da una corda in comune che le tiene avvinte al muro: Fred le costringe ad amoreggiare, devono esserci ritrosie efficaci, che diano idea allo spettatore del grado di abiezione e di degradazione che stanno subendo.
di bambini che giocano sull'altalena, felici e spensierati. Un'ombra li avvolge, scurendo la ripresa.
Poi, dissolvenza finale.
(Tutti i dialoghi sono estratti dal dibattimento processuale - citati in "Fred & Rose", di Howard Sounes, Warner Books)