giovedì 21 febbraio 2008

Una insostenibile aura di mortalità neon





La morfologia dei sensi non appaga la voglia di sesso. Ti dici; una volta ancora e poi basta, sarà sufficiente questo ennesimo tentativo di calarsi nell'atmosfera fumosa della strada e poi si potrà dare inizio ad una vita più o meno rispettabile, qualunque cosa significhi rispettabilità. Vuoi un matrimonio in abito bianco, una promessa eterna d'amore, un lavoro con cartellino da timbrare tutte le mattine, dei figli cinguettanti e scorrazzanti per casa ? Cosa ti brucia dentro il petto, e non parlo dell'infarto che ti strapperà all'affetto dei tuoi cari facendo di te meraviglioso padre da lapide tombale, io parlo di bisogno fisiologico alchemicamente trasmutato alla luce, tra i bagliori, del neon rosso. I corpi, come anatomia di un desiderio divenuto deserto e irradiante sezioni geometricamente carnografiche dell'odio, odio come sentimento assoluto, metasessuale, cosciente e lucidamente preordinato alla conquista di ogni singolo metro di terreno, corpi ed odio si uniscono, danzano, brillano nel lucore delle aree depopolate dove chi odia vive e chi non odia perde il suo tempo; cemento, vetro, ferro, il serpente ritorto e contorto tra spire metalliche e post-graffitate, aule industriali da rave, volto spettrale dell'immigrazione sdilinquita nei noduli plastici della prostituzione da strada, non night club, non gang bang rispettabili da villa circonfusa nel verde da piano regolatore decentrato, ma soluzione alla Dachau, in cui il corpo è venduto contestualizzato esibito, assurge a paradigma di un sesso frignante e mercificato, in cui si prende ciò che si vuole solo se si è culturalmente preparati alla battaglia. Le tue risposte sono esaurite davanti l'ultimo boccale di birra, come fosse un algido ricordo da faccia riflessa tra la spuma ed il vociare dei clienti, mi domando da cosa origini questa sicurezza, dove esiste la certezza dell'amore e della compagnia, se mai esiste; perchè di illusioni ne abbiamo viste tante, viste e sentite, come una puntata del nuovo corso di Chi l'Ha Visto. Piace frignare al mondo moderno, come una società di mutuo soccorso che trasla l'amore sui conti correnti bancari e sulle firme d'apertura di credito la nuova famiglia, il nuovo vincolo di sentimenti decisivi, si fa sangue, poca carne, nessuna trasgressione; io rifletto spesso sulla disintegrazione, su quelle vite che naufragano e vanno alla deriva e nel rombo di un aereo o nello sferragliare di un treno si consumano nella notte, direttrici della fine del desiderio, morte delle illusioni, il peso insostenibile della realtà che confligge con l'esistenza, e con le sue urgenze. Le vite scompaiono anche prima della morte, è un dono l'invisibilità, una strada senza ritorno di lunga e dolorosa dignità; le immagini sono fotogrammi sgranati di corpi in vetrina, tra tette, neon, tacchi a spillo e droga, cielo stellato che si ritaglia uno spazio vitale tra i tetti bassi della capitale olandese, traffico a passeggio e puntolini di carne, Casa di Anna Frank, monumenti, case protestanti e puttane, sesso, erotismo, fiche, feticismo e sadismo, nel frullatore si consuma il cortocircuito dei sensi. Chi scompare, chi si allontana, anche se non sa cosa sta facendo, compie una scelta, un ultimo viaggio, e mette malinconia vederne i resti plastificati esibiti da genitori che provano dolore quando ormai è troppo tardi, i pianti, le recriminazioni, i consuntivi esistenziali che virano al rosso, e sentire di sogni e baci e carezze e tante facezie illuminate dalla telecamera, il viaggio della speranza, le domande alle ragazze in vetrina, la droga, il perchè della droga, come si finisce nel tunnel della droga. Mi piacciono i parallelismi metaforici dal sapore topografico, scorie architettoniche prestate alla sociologia facile facile; tunnel della droga, come un anfratto scuro che si stende carsico e malevolo nel ventre molle della città. E mi piace la parola "urgenza"; segnala una velocità, una accelerazione in termini di bisogno, una drammatica assuefazione. Ecco; non capisco perchè non hai fatto la sua stessa scelta, perchè non sei scomparso nella notte, invece di adagiarti su queste dimensioni che oggettivamente non ti rendono giustizia. Adesso ti stai solo giustificando. E non è bene.

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