Da THE CRIMINAL SEXUAL SADIST , pubblicato in FBI Law Enforcement Bulletin, February 1992
di Robert R. Hazelwood
I racconti di ogni criminale confermano che è la sofferenza della vittima, non il dolore fisico e psicologico, che è sessualmente eccitante. Tutti gli atti e i crimini sessuali sono originati dalla fantasia. Tuttavia, contrariamente alla normali fantasie sessuali, quelle del sadico sessuale sono incentrate sul controllo, sull’umiliazione, sul dolore, sulla violenza. Non appena le fantasie del sadico sessuale variano, cambia anche il grado di violenza. Alcuni individui mettono in pratica i loro desideri sadici nei confronti di oggetti. Uomini violenti sono spesso crudeli verso gli animali, ma senza averne un’eccitazione sessuale… qualcuno che è attratto sessualmente dalla sofferenza di un animale è probabile che sia un sadico sessuale e un soggetto zoofilo.
Le mutilazioni della vittima dopo la morte sono attribuite erroneamente ad un comportamento di tipo sadico. In molti di questi casi l’offender uccide velocemente la vittima e non cerca di prolungarne la sofferenza che è in totale contrasto con le azioni del sadico sessuale. Persone con questa condizione mettono in evidenza crudeltà, aggressività in contesti sociali e lavorativi, molto spesso nei confronti dei sottoposti. Molti di questi individui sono spesso affascinati dalla violenza, hanno piacere nell’avvilire ed umiliare gli altri. In questa condizione la finalità di questo comportamento non è quello di provocare una forma di eccitazione. Si fa riferimento in questo caso al disturbo sadico di personalità che, però, nella edizione del DSM-IV è scomparso. Da uno studio condotto dall’autore sui sadici sessuali è emerso che tali soggetti torturavano intenzionalmente le loro vittime con martelli, pinze, con morsi, causando bruciature, inserendo oggetti nel retto della vittima. Oltre alla violenza di tipo fisico, anche una violenza psicologica era inferta sulla vittima. Il legare, imbavagliare, bendare gli occhi erano tutte azioni che avevano la finalità di provocare una sofferenza psicologica.
La crudeltà di un atto criminale, anche se di tipo sessuale, non sempre è sinonimo di sadismo.
La crudeltà spesso evidente, cosi anche le minacce o altre forme di abuso verbale, forzare la vittima a descrivere gli atti sessuali in azioni che sono compiute da un desiderio di vendetta per ingiustizie reali o immaginarie. Dall’analisi dei casi di sadismo sessuale oggetto di studio da parte dell’autore è che le devianze sessuali sono spesso associate ad altre anormalità sessuali. Infatti molti soggetti si intrattenevano in attività di tipo omosessuale, altri effettuavano telefonate oscene (Scatologia telefonica) o erano dei “guardoni” (Voyeurismo). Molti dei sadici studiati prendevano dalla vittime oggetti che appartenevano loro come fotografie, documenti di identità, abbigliamento intimo, gioielli Per i sadici tali oggetti avevano valore di un trofeo della loro conquista. Tuttavia nessuno di questi criminali ha trattenuto parti del corpo della vittima.
Ciò conferma che il sadico sessuale non ha alcun gusto per una ”preda” che ormai è morta.
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