Recensione a cura di Filosofo Gabriel
(chi fosse interessato ai film di Tsurisaki, Junk Films e Orozco, li può chiedere a Mondo Bizzarro Gallery il cui sito web trovate nella lista contatti in fondo alla pagina di questo blog)
Ho visto ieri sera il filmino maledetto.> Non ai livelli di Orozco, mi pare.> Comunque molto meno trucibaldo.> Trattasi di piccoli documentari su incidenti stradali colombiani, con> annesso cadavere più o meno squassato, disarticolato e visceralmente> estroflesso.> Il tutto gaiamente mixato, a fini di compassionevole diletto> pesudoumanitario, con repertorio di atrocità miste made in India, tra cui:> 1) un vecchiaccio sedicente fachiro colle unghie abbastanza lunghe da> operarsi da solo alla prostata;> 2) un mendico monco di fresco colla ferita ancora rubizza e aspra;> 3) un terzetto di pire funerarie con piedini arrostiti che spuntano > ridevoli> dalle fiamme, rigirati, di tanto in tanto, da un nonnetto non meno fetente> addetto a rinfocolare le braci;> 4) molteplici dementi d'ogni età che sguazzano goduriosi e inconsapevoli> nelle acque merdose del Gange;> 5) collettiva esumazione da ingluvie fangosa, e conseguente > scarnificazione> smembrante, di carogne umane per fini incomprensibili - essendo i> sottotitoli esplicativi della cosa in dialetto giapponese;> 6) confezione in scatola di cartone, tipo Mont Blanc, dei resti ossei di > un> tizio di cui certamente non sentiremo la mancanza,> e altre consimili amenità, che il regista riprende gongolante, colla pietà> umana di una scolopendra golosa.> Meritevole di attenzione l'episodio di rinvenimento notturno di uno > zozzone> opportunamente sottratto al mondo a colpi di cric.> Non solo il cervelletto del sicuro pappone giace esanime a qualche metro > da> lui (cosa che presumibilmente gli accadeva anche da vivo), ma allorché i> poliziotti rigirano la carcassa, la capocchia del tizio si fissura,> squaderna e sgarabulla anguriosa in due granulose parti di argomento> bustuale. Le medesime risultano tenute insieme solo da quel che resta di> antiche adenoidi, rivelando in fondo un grosso vuoto interiore.> L'assassino, per nulla pentito del suo debito formativo, viene ripreso da> Tsurisaki, estasiato, mentre una macchina della polizia lo conduce come> d'uopo al gabbio.> Bella anche la scena conclusiva, in cui il regista, mostrandosi riflesso > in> una vetrina del centro di Calcutta, svela infine al pubblico il suo > segreto:> tutti i filmini sono stati girati occultando la videocamera (cm 50 x 65 x> 38) nell'ano.
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