tag:blogger.com,1999:blog-5520444492922504278.post7489822269685986953..comments2023-11-10T00:52:30.204+00:00Comments on HALOGEN: Sade e la pornografia religiosaAVhttp://www.blogger.com/profile/07010029633550066834noreply@blogger.comBlogger6125tag:blogger.com,1999:blog-5520444492922504278.post-11839307315894286782008-10-15T08:17:00.000+00:002008-10-15T08:17:00.000+00:00Ti ringrazio per il consiglio, lo ordino senza per...Ti ringrazio per il consiglio, lo ordino senza perder tempo ^^<BR/>Riguardo Pasolini, il politico di Salò è la interpretazione comune dell'opera sadiana: rappresentazione del libertino in quanto detentore del potere, e del subordinato come colui che riceve gli ordini, senza via d'uscita che non sia l'agognata morte.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5520444492922504278.post-40170425632200679332008-10-14T19:11:00.000+00:002008-10-14T19:11:00.000+00:00Su Pasolini devo ammettere che sto rivedendo tutti...Su Pasolini devo ammettere che sto rivedendo tutti i miei precedenti giudizi positivi su di lui (mantenendo ferma solo la stima per la sua poesia), ti consiglio la lettura dell'illuminante "Pasolini-una vita violentata" di Franco Grattarola, da cui emerge il percorso intellettuale di censura e di aggressioni subite dal poeta di Casarsa, e però curiosamente alla fine del testo sono arrivato a pensare che gran parte di quelle sferzate se le sia meritate. In realtà non si tratta di una mia involuzione reazionaria, ma questa idea di Pasolini snob e intellettuale paradossalmente conformista mi è confortata da alcune frasi del poeta Dario Bellezza rinvenute nel testo "il male di Dario Bellezza" di Gregorini, e certo nessuno potrebbe mai definire Bellezza reazionario.<BR/>In linea di massima penso che pur nelle differenze esistenziali e spirituali, Pasolini si sentisse prigioniero come Sade, recluso in una dimensione esistenziale deprivata ed infelice, come lascia trasparire una bella descrizione di Testori; quindi lo spirito di Salò è abbastanza fedele a quello sadiano. Ciò detto, non trovo nulla di politico nel filmAVhttps://www.blogger.com/profile/07010029633550066834noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5520444492922504278.post-59549032533908526232008-10-14T19:04:00.000+00:002008-10-14T19:04:00.000+00:00Tutta la pornografia in 450 parole Esce in Francia...Tutta la pornografia in 450 parole Esce in Francia il «Dizionario». Un percorso curato da sociologi, filosofi e storici . In Italia è stato recentemente edito da CSE.<BR/>Più di qualcuno la considera una forma d’arte. Se non una parte di sapere. E forse un fondo di verità c’è, visto che un centinaio di intellettuali, filosofi, sociologi, scrittori e professori universitari francesi hanno speso il loro tempo ad analizzare tutto ciò che può significare la parola «pornografia» e a (tentare di) definire tutto il mondo che le gira intorno. L’hanno esaminata da tutti i punti di vista. Un percorso ampio che parte dalle parole, conduce in luoghi diversi, ricorda autori e testi, riporta a personaggi della storia e della letteratura. Il risultato sono 450 definizioni contenute nel Dizionario della pornografia appena pubblicato in Francia (Puf, 46 euro). <BR/>Ma non si tratta di «un’enciclopedia, né di un semplice specchio che ingrandisce oggetti sparsi», dice Philippe Di Folco che ha diretto l’opera e i «saggi» che vi hanno messo mano, tra cui i filosofi Jean-Luc Nancy e Julia Kristeva, l’antropologo Maurice Godelier, lo scrittore Vincent Borel, la studiosa di letteratura francese Elisabeth Ladenson. Piuttosto spiega Di Folco, «questo dizionario ha l’ambizione di essere una cartografia completa della pornografia ». Ma attenzione, aggiunge, «non vogliamo rendere la pornografia bella o laida, cattiva o buona, l’obiettivo è di conoscere meglio una pratica culturale marginale che resta di dominio privato, ma che attualmente coinvolge anche l’industrializzazione e i media». È proprio questo suo essere così trasversale, sottolinea Di Folco nella sua introduzione, che non rende facile dare una definizione precisa di «pornografia » che invece «sembra sottrarsi a tutte le definizioni, non ne tollera nessuna che sia equivoca, discutibile, o troppo morale», anzi, «si sa meglio cosa non è più che cosa è, come è più che perché è, la si riconoscemanon la si conosce ». Il Dizionario serve a questo. <BR/>Si parte dai fondamentali, «porno», «pornologia», «pornocrazia». Dove ad esempio il «porno» «è intimamente legato all’invenzione del cinema», pur «non essendo realmente cinema, le tecniche sono le stesse, ma diverso è un criterio: la presenza o l’assenza di simulazione » che rende gli attori porno «non dei commedianti,madegli operatori sessuali». Il tutto secondo Dominique Folscheid. Nella lista delle 450 definizioni non mancano le biografie, sia di famosi cultori del genere, sia di personaggi della storia. E così alla «H» compare il nome di Alfred Hitchcock, considerato uno specialista nell’amore al cinema pur non avendo mai girato scene di nudo esplicito: «Il suo è implicito e loquace — lo definiscono Stéphane Bou e Jean-Baptiste Thoret —, è la sua arte della metafora». E lo stesso regista al collega Francois Truffaut diceva: «Se il sesso è troppo evidente non c’è suspense». E così viene giudicata altamente pornografica la scena iniziale della Finestra sul cortile con «l’ombra diGrace Kelly tra le gambe di James Stewart». <BR/>Alla voce «P» non manca il nostro Pier Paolo Pasolini, «amante della pornografia che ha eccitato il mondo intellettuale » secondo lo scrittore Vincent Borel. Tutto in lui è pornografico. I suoi libri, Ragazzi di vita, Vita violenta, Amado mio/ Atti impuri. E soprattutto i suoi film che ad ogni uscita «richiamavano denunce per oscenità»: daMammaRoma a Teorema, fino a Salò o le 120 giornate di Sodoma, «si andava ai suoi film come a proiezioni porno », scrive Borel. <BR/>Ma il Dizionario è in più un’occasione per girare il mondo e scoprire le pratiche sessuali di Paesi come il Giappone, l’India, la Cina. È anche un viaggio nella storia della pornografia, vista nel «Medioevo», nel «Rinascimento», o attraverso la vita di personaggi come il «Marchese De Sade», «Luigi XV», «Louis Calaferte», «Picasso», «Warhol», ma anche letta e scoperta in perversioni lecite o discusse, nascoste o manifeste, diffuse o elitarie come «sodomia », «scambismo», «turismo sessuale », «fist-fucking», «flagellazione». Un percorso che si apre con l’«abiezione » e si chiude con gli «zoo umani».AVhttps://www.blogger.com/profile/07010029633550066834noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5520444492922504278.post-27115697559273807502008-10-14T13:46:00.000+00:002008-10-14T13:46:00.000+00:00Uscendo dai binari, secondo te il Salò di Pasolini...Uscendo dai binari, secondo te il Salò di Pasolini mantiene questo spirito? Alla luce di questa chiave "autobiografica" dell'opera di De Sade, Pasolini compie solo una trasposizione in chiave politica, o mantiene lui stesso lo stimolo all'auto-reclusione?<BR/><BR/>Icaro<BR/><BR/>PS: ultimamente ho trovato "Storia della letteratura erotica" in un mercatino di provincia...è molto difficile trovare libri "filosofici" o storici sulla pornografia...tu cosa mi consiglieresti, a parte Pietro Adamo?<BR/><BR/>Grazie mille, al solito ^^Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5520444492922504278.post-41968349009591206222008-10-13T16:55:00.000+00:002008-10-13T16:55:00.000+00:00http://www.tinymediaempire.com/september/http://www.tinymediaempire.com/september/AVhttps://www.blogger.com/profile/07010029633550066834noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5520444492922504278.post-46562352894196696882008-10-13T16:17:00.000+00:002008-10-13T16:17:00.000+00:00DI chi è il quadro in testa all'articolo?Grazie.-M...DI chi è il quadro in testa all'articolo?<BR/>Grazie.<BR/><BR/>-Mejnour-Anonymousnoreply@blogger.com